Mario Mandalà
Direttore U.O.C. Oncologia Ospedale S.M. Misericordia Perugia
Professore Associato Oncologia Medica
Direttore Scuola Specializzazione Oncologia Medica
Università degli studi di Perugia

Il melanoma in età pediatrica e nella popolazione giovane adulta (< 30 anni) è una patologia sottovalutata, poco studiata, e di conseguenza mancano adeguate strategie diagnostiche e terapeutiche. L'incidenza del melanoma risulta essere di circa 1,3-1,6 per milione nei bambini sotto i 15 anni e di 5 per milione tra i 15 e i 19 anni, con un aumento dell'incidenza negli adolescenti del 4,1% annuo dal 1997. Inoltre, il melanoma è tra i tumori solidi più frequenti diagnosticati nei giovani adulti, avendo in Europa un'incidenza di 6,6 per 100.000 e una mortalità di 4 per milione. Per questi motivi è nato il progetto MELCAYA, di cui AGENAS è patner, che mira a comprendere meglio i fattori di rischio e i determinanti del melanoma giovanile e per migliorarne la prevenzione, la diagnosi e la prognosi. Partecipano al progetto oltre 21 istituzioni, tra istituzioni, enti di ricerca, associazioni e produttori di tecnologie sanitarie provenienti da 10 Paesi diversi. Nell'ambito del progetto, il gruppo 4, coordinato a livello europeo dalla Università di Perugia, è dedicato a comprendere meglio l'attività e l'efficacia degli anticorpi anti PD-1 nei bambini, adolescenti e giovani adulti affetti da melanoma, con malattia radicalmente resecata o metastatica. Lo scopo è quello di fornire i dati più estesi nella popolazione adolescenziale e infantile sulla terapia anti PD-1, che è già stata ampiamente approvata e testata nella popolazione adulta. I dati sull'attività saranno integrati valutando il profilo di tossicità. Inoltre, le analisi traslazionali esplorative accessorie possono essere strumentali per selezionare i pazienti che potrebbero trarre principalmente il beneficio clinico. Gli anticorpi anti PD-1 rappresentano una delle terapie immunologiche standard nel melanoma avanzato e in fase iniziale. Questo tipo di trattamento è stato altamente sviluppato durante l'ultimo decennio sulla base della comprensione del ruolo del microambiente tumorale e delle cellule immunitarie nel melanoma e ha migliorato notevolmente la sopravvivenza dei pazienti sia in fase avanzata che in adiuvante. Nonostante questi progressi, il melanoma metastatico rimane incurabile nella maggior parte dei pazienti a qualsiasi età e rappresenta una sfida clinica importante. Sono in corso studi clinici per sviluppare nuove e più efficaci terapie mirate e immunoterapie al fine di superare la resistenza e portare ad un ulteriore miglioramento della prognosi a lungo termine. Una sfida in questo sviluppo della terapia è relativa alla popolazione pediatrica e dei giovani adulti. Recentemente sono stati pubblicati i dati sulla popolazione < 18 anni ( M. Mandalà et al. Efficacy of anti PD-1 therapy in children and adolescent melanoma patients (MELCAYA study) EJC 2024). Sono stati raccolti retrospettivamente i dati da 15 centri accademici di pazienti con melanoma ≤18 anni trattati con anti PD-1 sono. Sono state incluse informazioni su diagnosi istopatologica, trattamento chirurgico, terapia sistemica, tasso di risposta obiettiva (ORR), profilo di sicurezza. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) sono state valutate con il metodo Kaplan-Meier. Tra aprile 2016 e marzo 2024 sono stati recuperati 99 pazienti trattati con terapia sistemica, 81 trattati con terapia anti PD-1. L'età media era di 14 anni (intervallo 2-18 anni), 37 pazienti avevano ≤12 anni. Complessivamente, 38 pazienti con < 18 anni hanno ricevuto anti PD-1 in terapia adiuvante e la PFS e l'OS a 3 anni sono state rispettivamente del 70,6% e dell'81,1%. Due pazienti hanno ricevuto un trattamento neoadiuvante a base di anti-PD-1, entrambi hanno avuto una risposta patologica completa e sono rimasti liberi da malattia. Cinquantasei hanno ricevuto una terapia sistemica per la malattia avanzata e tra questi, 43 hanno ricevuto una terapia a base di anti PD-1 per la malattia avanzata in 1a linea, mentre 12 e 5 pazienti hanno ricevuto rispettivamente una 2a e 3a linea. Tra i pazienti che ricevevano una terapia di prima linea con monoterapia anti PD-1, l'ORR era del 25% e l'OS a 3 anni era del 34%. Le tossicità erano coerenti con studi precedenti condotti su pazienti adulti con melanoma. Lo studio è importante perchè fornisce la prima prova di efficacia degli anti PD-1 nei pazienti con melanoma e supporta l'uso della terapia anti PD-1 nei pazienti ≤18 anni, inclusi quelli <12 anni e quindi apre nuove speranze anche per questi giovani pazienti.